Leonardo e i leonardeschi

Grande classico mai tradotto in italiano, "Leonardo e i leonardeschi" è suddiviso in due sezioni, di cui la prima è dedicata a Leonardo e la seconda, appunto, alla scuola leonardesca e alla sua sfera di influenza. Suida ricostruisce la carriera artistica di Leonardo seguendo un criterio biografico, ripercorrendo cioè le tappe principali della sua vita: gli anni fiorentini, quelli milanesi e l'ultimo ventennio, diviso fra Firenze, Roma e la Francia. Ogni capitolo viene introdotto da una breve nota biografica, alla quale segue l'analisi approfondita delle singole opere. Nel delineare un quadro della produzione del maestro, Suida pone l'accento sull'invenzione che sta alla base di un'opera, e all'osservazione diretta di disegni e schizzi autografati affianca l'analisi minuziosa delle numerose copie e varianti successive. La seconda sezione è una vasta panoramica sulla produzione degli allievi di Leonardo e di tutti gli artisti, italiani o meno, che hanno risentito, più o meno direttamente, dell'influenza del maestro. Accanto ai seguaci lombardi, Suida si sofferma sui fiorentini, su Raffaello e Correggio, sui veneziani e, estendendo la sua analisi all'area europea, sugli spagnoli, sui tedeschi e sui neerlandesi, da Durer fino a Rubens.