
Christopher Lasch
L'opera che ha annunciato la separazione tra élite e masse popolari e la nascita dei nuovi populismi.
"Appassionato, avvincente, provocatorio" - New York Times
"È plausibile, per usare le categorie inventate dallo storico statunitense Christopher Lasch, che anche nel nostro continente siano state le élite a rivoltarsi per prime, a secedere lentamente dalle masse, perdendo - più o meno volutamente - il contatto con la gente normale" - Il Foglio
Le classi privilegiate sono sempre esistite ma non sono mai state tanto pericolosamente isolate da quanto le circonda come oggi. Le moderne élite, da cui dipende il dibattito politico e nelle cui mani si trova il flusso internazionale del denaro e dell'informazione, hanno perso il contatto con la gente, sono ormai sempre più cosmopolite e migratorie, sempre meno legate alle collettività che governano. Non favoriscono l'autogoverno della comunità, non si preoccupano della distribuzione di proprietà e ricchezze, né di quella di idee e opinioni che costituiscono i prerequisiti fondamentali per la realizzazione della democrazia. In assenza di scambi democratici, i più rinunciano a informarsi e quindi a intervenire, oppure si segregano volontariamente in difesa della propria identità o diversità. A causa della profonda divaricazione tra élite e maggioranza, tra ricchezza e povertà, si creano allora istituzioni parallele o alternative, a tutto detrimento della partecipazione democratica. Contro la diffusa sfiducia nei valori dell'Occidente, Lasch scrive una difesa della libertà intellettuale e dell'impegno a non tradire la democrazia.