
Marsha Mehran
Teheran. Primavera 1982. Quando in Iran scoppia 1’ennesimo attentato, Zadi abbandona l'hammam in cui lavora, prende la figlia Maryam e sale su un aereo diretto a Buenos Aires. Ad attenderla nel palazzo al numero 1796 dell'Avenida Florida, c'è la signora Haji, proprietaria di un istituto di bellezza fatto in casa. Sede, in passato, dell'accademia delle Belle Arti della città, l'edificio che ospita ora l'istituto è solo un condominio abitato da profughi iraniani come Zadi. Così, quando la nuova arrivata propone a Haji di riunirsi ogni settimana per leggere insieme nella loro lingua e ripensare alla loro terra natale lontana, magicamente il condominio si anima, riportando a galla le storie dei suoi inquilini. Quella della signora Haji, ad esempio, che ha girato il mondo con il grande amore della sua vita e ha appreso i segreti della “danza rotante” dei dervisci. O quella del Capitano Soheil Bahrami, che dopo un periodo trascorso nella prigione di Farvin, vive ora con la figlia Sheema, una studentessa di medicina innamorata di una compagna di corso. E ancora, quella di Parastoo, l'apprendista di Haji, sposata con un uomo che le ha fatto credere di possedere una fortuna e poi l'ha abbandonata; oppure quella di Homa e Reza, che di giorno lavorano al mercato e la sera dipingono miniature; o, infine, quella del giovane e attraente rivoluzionario Houshang, infatuato di Zadi. E mentre l'Inghilterra di Margaret Thatcher dichiara guerra all'Argentina per le Falkland, una nuova inquilina fa il suo arrivo al numero 1796 dell'Avenida Florida. Dice di chiamarsi Khanoum Soltani, ma somiglia moltissimo alla poetessa iraniana Farzaneh Farangi. E tra amori segreti, confessioni commoventi e ricordi di un tempo perduto per sempre, saranno proprio le parole di Farzaneh a spingere gli inquilini a smetterla di vivere nel passato e a cominciare finalmente la loro vita nuova in Argentina.