
Franck Bouysse
Gus ha più di cinquant’anni e del mondo conosce soltanto i campi della sua isolata fattoria tra i monti.
«Il miglior thriller francese dell’anno... per originalità e potenza delle sue parole, e una trama di prim’ordine». - Christophe Laurent, Nice Matin
«Un romanzo abbagliante, che mi ha lasciato sbalordito. Che talento! Che lingua! Fa pensare ai romanzi più duri di Simenon». - Bernard Poirette
«Un romanzo bellissimo, misterioso e struggente». - La Cause Littéraire
Come unica compagnia, oltre all’amato cane Mars, ha Abel, il vicino, di vent’anni più vecchio, con il quale condivide le serate tra bicchieri di vino e reciproci racconti. Un giorno, mentre sta cacciando con Mars, sente dei colpi d’arma da fuoco e delle grida provenire dalla tenuta di Abel. Di Abel nessuna traccia. Sulla neve vicino al recinto brillano però inquietanti macchie rossastre. L’indomani, quando si imbatte finalmente nell’amico, Gus è sorpreso dal suo atteggiamento ostile. Le spiegazioni di Abel trasudano l’odore acre della menzogna. Ha sparato al proprio cane, dice, scambiandolo per una volpe, e non ha altro da aggiungere. Parole ambigue, che sono soltanto il preludio di una serie di avvenimenti oscuri.