
Stefano Zuffi, Victoria Markova
I capolavori della grande stagione settecentesca dell'arte veneta dal museo Puškin di Mosca, da Palazzo Chiericati e da Palazzo Leoni Montanari.
Per Venezia il Settecento si apre con la pace di Passarowitz del 1718, a porre fine al secolare stato di guerra con i turchi, e si chiude nel 1797 con quel trattato di Campoformido che segna il termine dell'orgogliosa indipendenza di una delle maggiori potenze europee e della più duratura repubblica della storia: la Serenissima. Le sonate di Benedetto Marcello e il pathos di Antonio Vivaldi, la voce di Farinelli e della Bordoni, l'ingegno di Francesco Algarotti e la misura di Giorgio Massari riflettono il sentire di un secolo in cui Venezia riacquista il ruolo di capitale dell'arte – ora assieme a Parigi – anche grazie a un nuovo impulso dato alla pittura, con gli ultimi protagonisti capaci di rielaborare, ancora una volta, la fortissima immagine del mito della città. Attraverso i contributi di Vittoria Markova, Alessandro Morandotti e Stefano Zuffi, questo catalogo racconta un frammento di grande Storia, filtrata attraverso alcuni tra i massimi capolavori di molti dei protagonisti del secolo. Artisti partiti da Venezia per conquistare l'Europa con il proprio pennello, portando nuovamente l'arte lagunare a eccellere tramite nuovi temi e stilemi. Da Sebastiano e Marco Ricci a Giambattista e Giandomenico Tiepolo, da Londra a Madrid a Würzburg, il colore e il segno veneziani trionfanti. Una narrazione per immagini intessuta sul dialogo tra le opere di due tra i più importanti poli museali europei: il Museo Statale di Belle Arti A.S. Puškin di Mosca e il Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza.