
Giancarlo Ferretti
Il mercato delle lettere e della cultura libraria in Italia, dopo un lungo processo di trasformazioni, sembra ostentare negli anni ottanta e novanta una baldanzosa modernità: librerie eleganti, saloni e fiere affollati, buon fatturato, supplementi e mensili specializzati, tecniche pubblicitarie e iniziative promozionali spregiudicate. Ma dietro e dentro, a ben vedere, c'è una realtà un po' meno brillante. Il libro si vende e si legge ancora troppo poco, viene confezionato sempre peggio, costa sempre di più e difende con crescente difficoltà il suo spazio dalla concorrenza degli altri potenti media. Nel 1993 poi, perde colpi anche il fatturato.