
Luca Scuccimarra, Gianluca Bonaiuti, Giovanni Ruocco
Con la cesura rivoluzionaria di fine Settecento, la nozione di popolo si trasforma, da termine passivo e residuale, in un elemento chiave della riflessione e del dibattito pubblico. Non c’è più discorso politico che non ne faccia il suo nucleo problematico; sovranità popolare e democrazia diventano espressioni e temi di dibattito imprescindibili.Eppure, le aporie della precedente riflessione sul concetto non si sciolgono affatto, anzi si consolidano, mutano conformazione, in alcuni casi si esasperano: nell’uso discorsivo comune, il popolo, ora soggetto istituzionale dell’azione e delle decisioni politiche, continua ad oscillare tra la sua identità unitaria astratta e la sua natura storica di realtà articolata ed esclusa in alcune sue componenti; continua così anche l’uso polemico del termine, tra l’idea e le immagini di un governo del o per il popolo.
Questo volume, seconda tappa di una storia del discorso sul popolo dall’antico regime al Novecento, scandaglia e ricostruisce la riflessione politica europea – con uno sguardo anche a quella americana – fino agli anni Settanta dell’Ottocento; un contesto nel quale il riferimento al popolo si amplia in un arcipelago concettuale, fatto di termini spesso non nuovi, ma ora centrali, come «nazione», «razza» e «classe».