
Massimiliano Capella
Frida l'artista, Frida la rivoluzionaria, Frida la santa, Frida la vittima, Frida la bisessuale, Frida l'icona di stile!
Certamente Frida decide di comunicare tutto questo attraverso la sua pittura, ma è innegabile che con il suo stile costruisce una seconda pelle su cui incidere con altrettanta forza i suoi valori, il rispetto della sua disabilità e la fede nella cultura Tehuana. Per Frida l'abito è l'espressione della sua identità, del suo legame con il popolo e con le tradizioni messicane, espressione della sua stessa storia. Nel suo primissimo autoritratto, datato settembre 1926, Frida indossa "un romantico vestito di velluto color vinaccia con bavero e polsini, apparentemente di broccato d'oro". Nulla che faccia pensare a un abito tradizionale, eppure, a soli 19 anni, la resa semiotica di ciò che indossa è già ben chiara e precisa. Ecco dunque che trova, proprio nella moda, la cornice perfetta per mettersi in mostra, una maschera per esorcizzare il dolore e la solitudine. Un contrasto potente, potentissimo, quasi surreale e tale da renderla icona di uno stile che non conosce uguali nella storia dell'arte.