
Paolo Andruccioli, Giuseppe Ferrara
Il Libro: A trent’anni dall’uccisione di Guido Rossa per mano delle BR a Genova, torniamo a raccontare quei fattiper la loro importanza storica e per il messaggio politico e morale che contengono. La morte di Guido Rossaè stata uno spartiacque nel percorso di sangue del terrorismo «rosso»: per la prima volta le pallottole brigatisteuccidevano un operaio, delegato del Consiglio di fabbrica, iscritto al PCI, accusato di essere una «spiaberlingueriana». Ma la decisione di Guido Rossa di denunciare Berardi (Cesare), il «postino» delle BR all’Italsider,ha rappresentato anche uno spartiacque nella storia della militanza politica. Dal quel 24 gennaio1979, a un anno dall’assassinio di Aldo Moro, lo slogan «Né con lo Stato, né con le BR» che aveva avutoper alcuni anni una certa fortuna, venne cancellato per sempre.Il Film: È il ritratto di un italiano fuori del comune e non solo per la morte cui andò incontro. Guido Rossa era unoperaio con un talento meccanico spiccatissimo e un impegno politico e sindacale altrettanto forte. In fabbrica,scrive Morando Morandini nel commento al film, «praticò la sua vocazione di consigliere e amico degliuomini. Basta vedere nel film come reagisce Massimo Ghini, nei suoi panni, all’insulto di spia, per averdenunciato un altro operaio che distribuiva i volantini delle BR in fabbrica. Bel modo di ragionare, diceMassimo Mila nella commemorazione tenuta a Torino nel 1982: un operaio non deve denunciare un altrooperaio, un banchiere un altro banchiere, cane non mangia cane, lupo non morde lupo. Questa teoria hain Italia una lunga storia e un nome preciso: camorra, mafia, spirito di corpo, e nega i valori della verità edella giustizia». Diretto da Giuseppe Ferrara nel 2007, il film si avvale della partecipazione di un cast importante:da Massimo Ghini, che interpreta Guido Rossa, a Gianmarco Tognazzi, Anna Galiena, MattiaSbragia, Fabrizio Contri ed Elvira Giannini. Durata: 111 minuti.