
Luciana Angeloni
Un gruppo di donne appartenenti all'associazionismo di base, alle istituzioni del territorio ed al campo rom del Poderaccio, hanno dato vita nel quartiere popolare dell'Isolotto di Firenze ad un laboratorio di cucito e stireria: un servizio agli abitanti del quartiere ed un lavoro per il riscatto e la dignità di donne socialmente emarginate. Nelle pagine di questo libro, scritte a più mani dalle protagoniste, si raccontano le motivazioni, le difficoltà, il percorso di questa esperienza, ma soprattutto l'incontro delle diversità, le relazioni e i vissuti di tutte coloro che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, ciascuna con la propria sensibilità, disponibilità ed ottimismo. Il libro risponde così ad una domanda oggi cruciale: esistono nella società le risorse umane per affrontare costruttivamente le emergenze dovute alle grandi trasformazioni della nostra epoca, come il crescente divario fra ricchezza e povertà, l'immigrazione e la convivenza d culture diverse? Esistono sì, ma spesso non fanno notizia. Pesa la mancanza di informazione. Chi cerca uno sbocco positivo e non si chiude a covare o a gridare le proprie paure, scaricandole irresponsabilmente sui capri espiatori di turno, ha difficoltà a comunicare. Favorire la comunicazione delle tante esperienze positive e la crescita delle coscienze diventa perciò essenziale per dare risposta alle pulsioni xenofobe.