
Annalisa Cima
Il titolo sembra suggerire l’immagine dell’ape oraziana e al tempo stesso riflette l’idea di una ciclicità in virtù della quale un nucleo di sentimenti e di pensieri procede ripetendosi ed espandendosi, rinnovandosi e poi estenuandosi lungo una varietà di raccolte poetiche che li rinnovano, li arricchiscono e li raffinano. Un iter poetico, che da un nucleo centrale prende l’abbrivio per peregrinazioni oniriche, riflessioni filosofiche, considerazioni scientifiche, in un percorso frastagliato, ricco di slanci verticali e pause, di discese in abissi di tristezza e di fatalismo. Prefazione di Paolo Cherchi.