
Fabrizio D'Amico, Marco Goldin
In circa trenta opere, tutte racchiuse in un breve periodo di anni, il catalogo racconta il momento più felice di Mario Mafai, fondatore, insieme a Scipione, Antonietta Raphaël e Marino Mazzacurati della "scuola romana", il cui intento era quello di innovare lo spirito arcaico e monumentale dell'arte italiana ufficiale del periodo. Alla realtà tragica di quegli anni, Mafai risponde con una pittura sostanzialmente animata da una forte connotazione esistenziale, come è evidente nella serie delle Demolizioni, simbolo dello sgretolamento della possibilità stessa di credere in un ordine governato. Questa visione buia e silenziosa è però riscattata nella sua pittura da un uso sapientemente lirico del colore.