
Franco Quartieri
Interpretare Dante fu un?esigenza della prima ora, se è vero che attorno al 1340 già circolavano una mezza dozzina di commenti, sia in latino sia in volgare, su quella sua visionaria e intrigante Commedia (non ancora divina). Tutti lavori importanti e pieni di fascino, ma quasi esclusivamente blindati in una concezione dottrinaria. Dante magistrale e morale, Dante apripista in direzione del cielo: e basta. Il merito di Benvenuto da Imola, verso l?autunno del XIV secolo, è stato quello di intravedere (e godere) la bellezza della poesia dantesca al di là del fondamentale messaggio, di rompere con le ossessioni contenutistiche per innalzarsi a una più moderna e laica e concreta lettura del poema sacro. «Uomo quasi divino» lo definì il famoso umanista Coluccio Salutati. Esagerato. Però è senz?altro vero che grazie ai lampi di Benvenuto possiamo capire un po? di più la Commedia di Dante e forse anche quell?altra umana commedia (con la minuscola) che è la vita.