
Paolo Alberto Casadio
Il saggio riempie un vuoto in un panorama abbastanza vasto come quello del cinema di fantascienza hollywoodiano. Come spesso accade con fenomeni dell’immaginario molto rappresentativi di un’epoca, anche per questo genere e questo periodo – non a caso coincidente con l’era maccartista – la critica si è di solito limitata a citare e discutere pochi titoli, ma in realtà non si sa molto della produzione degli anni Cinquanta. Casadio ha coperto, con questo libro, un vuoto, radunando una congerie impressionante di titoli e, in seconda istanza, li ha organizzati in una classificazione tematico-contenutistica. L’intero quadro fornito dall’autore si rivela una sorta di piccola storia (limitata ad un genere, naturalmente) della produzione americana di serie B: un nugolo di piccole, effimere case produttrici dai nomi tutto sommato non molto meno fantasiosi dei titoli dietro ai quali esse si trovano, e che ci parlano di un sottobosco estraneo ai rutilanti logos che sugli schermi di quegli anni erano per noi diventati un appuntamento familiare, confortevole, rassicurante.