Scienza e anarchia

Novant’anni fa moriva a Mosca, dove era tornato allo scoppio della rivoluzione, Pëtr Kropotkin (1842 -1921), l’aristocratico russo che in nome della giustizia sociale era diventato uno dei più noti rivoluzionari europei. Ma Kropotkin, che nella sua vita da esule aveva lungamente soggiornato a Londra, era anche un noto scienziato e in particolare uno dei più importanti geografi dell’epoca (collaborava tra l’altro con l’Enciclopaedia Britannica). Ancor oggi le sue ricerche sono considerate fondamentali per discipline come la geografia sociale, l’urbanistica e l’ecologia. Celebre in particolare la sua riflessione sull’evoluzione delle specie in chiave simbiotica e mutualistica (che individua nella cooperazione un motore evolutivo più efficace della darwiniana competizione) oggi largamente ripresa in tutte le scienze biologiche e ambientali. Berti ha scelto e presentato in questa antologia i brani più significativi di Kropotkin, tratti dalle sue opere principali come La scienza moderna e l’anarchia, Il mutuo appoggio, L’etica, Campi fabbriche officine. Ne esce un ritratto complessivo di questo scienziato anarchico e delle sue originali riflessioni sull’integrazione fra città e campagna e fra lavoro manuale e lavoro intellettuale.