Ingo Herklotz
Gli edifici del Laterano – la prima grande basilica della Roma cristiana e l’adiacente palazzo papale – costituiscono uno dei più significativi lieux de mémoire che il Medioevo abbia prodotto.
Durante la sua lunga storia questo complesso è stato non solo scenario di una serie di fatti storici di grande portata – dall’incoronazione di Carlo Magno alle vicende di Cola di Rienzo – ma anche un luogo che andò via via caricandosi di significati simbolici.
Questo sviluppo giunse al culmine nel XII secolo, dopo la Riforma Gregoriana e la lotta per le investiture, quando il Laterano divenne centro di un cerimoniale papale sempre più elaborato e con evidenti connotazioni politiche. Motivazioni politiche ispirarono anche i programmi decorativi realizzati nel complesso lateranense attraverso l’architettura, il mosaico, la pittura e il riutilizzo di antichi monumenti, come la statua equestre di Marco Aurelio oggi conservata al Campidoglio.
Insieme al cerimoniale e alle reliquie conservate nel Sancta sanctorum, questi elementi decorativi formavano un’insieme propagandistico denso e “poliglotta”, unico in tutto il Medioevo. Sono questa propaganda visiva e la sua base nell’ideologia papale che il libro vuol ricostruire e interpretare.