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VIELLA

Gioachino da Fiore tra Bernardo di Clairvaux e Innocenzo III

Roberto Rusconi

  • Genere: Cristianesimo
  • Listino: € 16.70
  • Collana: Opere di Gioacchino da Fiore
  • Data Uscita: 01/02/2001
  • Pagine: 378
  • Lingua: Italiano
  • EAN: 9788883340338

Esiste un profondo collegamento fra il pensiero teologico di Gioacchino da Fiore († 1202) e il suo personale coinvolgimento nei grandi avvenimenti della politica ecclesiastica dell’epoca: la lotta per la libertas ecclesiae, i rapporti con l’impero germanico, il ruolo di monaci e laici nella riforma della Chiesa. Anche le fasi successive della crescente reputazione del monaco calabrese furono assai strettamente legate ai suoi rapporti con i vari pontefici, sino a Innocenzo III.

Abbandonate le antiche polemiche sulla sua ortodossia, è ormai evidente che Gioacchino incarnò una istanza riformistica peculiare all’interno del mondo monastico del secolo XII, tesa verso un ritorno a una primitiva purezza in maniera del tutto inseparabile dal grande tronco dell’ordo sancti Benedicti, dal quale erano già derivate le riforme di Cluny e di Cîteaux. Il nesso tra riforma del monachesimo e attesa della fine dei tempi si risolveva in Gioacchino nell’elaborazione di un’escatologia a carattere monastico.

Il lungo e faticoso lavoro di edizione degli scritti autentici dell’abate calabrese apre finalmente la strada a una nuova, e più genuina, interpretazione della sua figura. A Gioacchino da Fiore non si addiceva un’inverosimile inconsapevolezza degli orientamenti e degli sviluppi fondamentali della teologia del proprio tempo, anche se a lui si può attribuire un ruolo ai margini, se non al di là dei confini, in particolare rispetto alla nascente teologia scolastica parigina, e in una certa misura anche in rapporto alla teologia monastica dell’epoca, rappresentata in particolare da Bernardo di Clairvaux.