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VIELLA

Gioacchino da Fiore e il mito dell'eterno Vangelo nell'ottocento

Marjorie Reeves, Warwick Gould

  • Listino: € 29.00
  • Data Uscita: 01/04/2000
  • EAN: 9788883340192

A Gioacchino da Fiore, fin dagli anni immediatamente successivi alla morte (1202), vennero attribuiti testi di predizioni e di previsioni che spesso avevano assai poco riscontro con le teorie elaborate negli scritti autentici. Ben presto venne fatta circolare, con l’autorità del suo nome, anche l’idea che fosse stata elaborata una dottrina dell’Evangelo eterno, destinato a soppiantare interamente le Sacre Scritture e il messaggio evangelico.

A partire dagli inizi dell’Ottocento, nel contesto della prepotente riscoperta delle radici medievali della cultura europea, a questo indeterminato gioachimismo vennero ricondotte una serie di speculazioni esoteriche di varia natura. Visionari francesi di epoca romantica, quali Leroux e Sand, letterati inglesi, come Wilde, intellettuali della fin de siècle interessati all’occultismo, come Yeats, e poeti impegnati nei nascenti nazionalismi, in particolare nell’Europa orientale, come Vrchlický, videro in Gioacchino da Fiore una profeta della nuova «religione dell’umanità» e un simbolo dello «spirito dei nuovi tempi». In questi ambienti il mito della dottrina dell’Evangelo eterno, attribuito all’abate calabrese, travisato e manipolato, divenne una potente forza di ispirazione ideale.

Il saggio introduttivo di Fulvio De Giorgi contribuisce a gettare ulteriore luce sull’immagine di Gioacchino da Fiore nella cultura italiana del secolo XIX.