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Villaggi fantasma delle valli Susa e Sangone

Gian Vittorio Avondo, Claudio Rolando

Case inglobate dalla vegetazione, diventate tutt’uno con i boschi circostanti. Oppure borgate arroccate sulle rocce, abbandonate da tempo, che si stagliano sull’azzurro cielo con lo loro silhouette frammentarie. E ancora, chiese e santuari in rovina, forni e fontane in disuso, antiche strade lastricate su cui non cammina quasi più nessuno.

I ruderi delle città e dei villaggi abbandonati, le cosiddette ghost town, esercitano da sempre un fascino misterioso. Sarà forse perché rappresentano la fotografia di un passato che è rimasto come “congelato”, che non ha avuto modo di evolversi in presente.

Gli abitanti se ne sono andati per molte ragioni diverse, ma sono rimasti i luoghi, silenziose testimonianze del tentativo di generazioni di donne e di uomini di addomesticare terre dure e bellissime, che la natura ha poi riconquistato. E la loro presenza aleggia ancora tra i brandelli di muro di questi edifici, come fantasmi che tornano dal passato.

Di villaggi fantasma, in Italia, ce ne sono davvero migliaia e di tutti i tipi. Gian Vittorio Avondo e Claudio Rolando hanno scelto i più suggestivi della val di Susa e della val Sangone, sulle montagne più vicine a Torino, tracciando 26 itinerari alla scoperta della civiltà alpina. 

Villaggi fantasma delle valli Susa e Sangone (Edizioni del Capricorno) è una vera e propria guida per chiunque voglia visitare luoghi insoliti, affascinanti e nascosti, lontano dalle solite mete del turismo cittadino.

Per ciascuno di questi villaggi fantasma, gli autori hanno compilato una scheda tecnica con l’accesso a ogni sito e raccolto fotografie e racconti legati alla storia popolare piemontese. Insomma, tutto quello che serve sapere per godersi il suggestivo viaggio nel passato di queste comunità alpine spesso dimenticate, tra storia, folclore e paesaggio.