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Le estasi pop di Jules Evans

23 marzo 2018 | cristina
Le estasi pop di Jules Evans

Come in un festival rock, tra palchi e tendoni, Jules Evans ci guida alla scoperta della voglia di trascendenza della contemporaneità. È Estasi, un saggio, un viaggio, un racconto

«Ho immaginato questo libro come un festival in cui ciascun capitolo rappresenta un padiglione o un’area. Ogni sezione indaga un diverso modo attraverso il quale gli individui raggiungono l’estasi nell’odierna cultura occidentale. Proprio come in un festival, sotto alcuni tendoni vi sentirete a casa, altri vi sembreranno un po’ strampalati, ma non avete che da affacciarvi e vedere cosa succede. Non tutti i personaggi che incontrerete meritano la vostra fiducia, ma io cercherò di indicarvi i più loschi e inaffidabili. Spero che questo volume possa fornire una mappa efficace per riconoscere cosa c’è di buono nel nostro festival, e al contempo per evitarne i rischi».

Sono le parole con cui Jules Evans introduce il lettore al suo sorprendente saggio Estasi: istruzioni per l’uso. Ovvero l’arte di perdere il controllo, edito da Carbonio Editore e ottimamente tradotto da Cristiano Peddis.

Festival dell'Estasi
Festival dell’Estasi

E come in un festival, Evans, filosofo e psicologo inglese, ci accompagna per mano nel mondo della trascendenza. Dal padiglione delle “esperienze spirituali spontanee” alla forza dionisiaca della musica, dalle più tradizionali tecniche estatiche del cristianesimo carismatico alle dark room del sesso tantrico, dai cieli dell’estasi artistica – a un passo dalla sindrome di Stendhal -, dalle sanguinose epifanie della violenza e della guerra (Fight Club?) alla forza trascendente del sublime naturale e paesaggistico, dalla mistica chimica indotta dalle droghe  alla “chimica immateriale” della meditazione, senza nascondere i pericoli e i rischi connessi alla ricerca dell’esperienza a tutti i costi e a un possibile “consumismo” estatico, Evans ci ricorda come Dioniso sia il necessario, imprescindibile contraltare della laicità socratica.

E lo fa con una travolgente felicità di scrittura, rimbalzando da un aneddoto a una testimonianza, da una riflessione a un racconto autobiografico, senza mai dimenticare la solida base di una ricca bibliografia.

Jules Evans, Estasi: istruzioni per l’uso, Carbonio Editore
Jules Evans, Estasi: istruzioni per l’uso, Carbonio Editore